I segni, i colori e gli spazi
Come valorizzare al meglio il marchio della tua azienda attraverso un allestimento fieristico? Continua il nostro percorso...
Seconda puntata
I segni, i colori e gli spazi
Il linguaggio in sé è ricco di segni e ogni società deve utilizzare dei segni per esprimere i suoi valori. Se pensiamo alla storia dell’architettura è evidente quanto sia intessuta di forme e segni. Rifarsi al linguaggio dei segni, utilizzare gli spazi in modo consapevole e razionale, aiuta sicuramente a comunicare efficacemente e a creare un collegamento immediato tra oggetti e pubblico.
A partire da uno studio approfondito del linguaggio e dei colori, del significato della luce, delle forme, l’exhibition designer è in grado di aiutare a rendere riconoscibili i valori di fondo che l’azienda intende veicolare, attraverso le linee e i colori dello stand.
Da dove partire…
Innanzitutto, si guarda l’origine del logo, dell’azienda, il significato. Se un logo nasce per esaltare certe caratteristiche, si hanno degli elementi in più per giocarsi tutta l’architettura.
Inoltre, è importante far capire al cliente che non è solo una questione di gusto estetico: “lo stand mi piace, non mi piace”. Non si deve vendere lo stand perché è bello come una villa: lo stand dovrebbe essere non solo accattivante e gradevole, ma anche funzionale. Gli spazi e le architetture devono essere, cioè, volte alla comunicazione, all’esposizione e alla fruibilità degli spazi.
A volte ci imbattiamo in clienti che trattano il loro stand come se dovessero arredare un proprio appartamento. In realtà, dietro questo lavoro c’è un metodo ben preciso da seguire. Questo permette di raggiungere un risultato.
Nell’architettura, che poi nel nostro mestiere si fonde con il marketing, non ci sono regole matematiche fisse, ma degli studi fatti su questi concetti e tanta esperienza.
Il nodo centrale attorno al quale si costruisce è quello della realizzazione di un progetto comunicativo efficace. L’allestimento in quanto tale, attraverso le sue tecniche di progettazione, è lo strumento che aiuta a realizzare spazi e architetture per la comunicazione e l’esposizione.
Fig.1 Un nostro esempio di stand
Fruibilità e vivibilità dello stand
Lo stand viene vissuto dalle persone. Banalmente un tavolino con quattro sedie deve stare in uno spazio ben preciso, per evitare problemi di fruibilità. Può capitare di avere richieste particolari. Ad esempio, clienti che desiderano che nello stand ci stia più gente possibile e per questo sono disposti ad aggiungere sedie su sedie. Ma per esperienza li portiamo a capire che in questo modo lo stand non è più fruibile.
Gli step successivi?
Dopo aver definito le linee e i colori, sarà importante la scelta e lo studio della location da utilizzare come luogo della rappresentazione esperienziale. Il compito della struttura sarà quello di coinvolgere, di predisporre un percorso che il pubblico sia disposto a seguire. È fondamentale attrarre l’attenzione, far percepire delle emozioni, incuriosire, portare il visitatore dentro l’evento. Ma tutto questo lo approfondiremo in un prossimo articolo.
Alcuni nostri esempi? Non perderti la prossima puntata!
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